Con la sua ricerca di forme e materiali essenziali, di motivi primari presenti sia nella tradizione occidentale che in quella orientale, spesso arcaici, Laib sembra infatti spingersi in una dimensione astorica, situata nel contempo fuori e dentro di noi. Disegni a pastello, fotografie in bianco e nero, sculture di cera, di marmo e di latte, grandiose installazioni realizzate con la più delicata e apparentemente effimera delle sostanze, il polline dei fiori: il catalogo illustra tutto questo grazie a ottime riproduzioni e ai reportage fotografici realizzati negli spazi espositivi del MASI di Lugano, durante l’allestimento della mostra del 2017, e nello studio dell’artista – studio che si estende nella campagna circostante, tra installazioni site-specific, prati, alberi e colline che invitano alla meditazione. Catalogo a cura di Francesca Bernasconi e Marco Franciolli, pubblicato in occasione della mostra di Wolfgang Laib al MASI di Lugano (LAC), curata da Marco Franciolli in collaborazione con Francesca Bernasconi, 3 settembre 2017–7 gennaio 2018.